Le collezioni sabaude delle antichità egizie possono farsi risalire già al 1628, quando fu acquistato il primo oggetto, la Mensa Isiaca, di epoca romana.
Sarà però Carlo Emanuele III nel '700 ad avviare la vera e propria collezione, incaricando delle nuove acquisizioni il botanico Vitaliano Donati.
Queste, insieme ad altri acquisti di Vittorio Amedeo e soprattutto alla ricca collezione del piemontese Bernardino Drovetti, console in Egitto, che vendette al re Carlo Felice oltre 5200 oggetti (statue, papiri, stele, sarcofagi, mummie), costituirono il primo nucleo del Museo delle Antichità Egizie che fu fondato ufficialmente nel 1824.
Una figura fondamentale nella storia del Museo fu quella dell'archeologo Ernesto Schiapparelli, che ne fu direttore dal 1894 ed al quale si devono importanti campagne di scavi, tra cui quella della straordinaria Tomba di Kha.
Numerosi sono gli oggetti di eccezionale valore esposti: oltre alla celebre Tomba di Kha e Merit, scoperta da Schiapparelli nel 1906 e databile intorno al 2400 a.C., ricordiamo il Telo di lino, risalente al periodo predinastico (4300-3700 a.C.) ed il papiro regio (1292-1186 a.C.), fondamentale documento storico sulla civiltà egizia, in quanto contenente un elenco di tutti i Re, dalla fondazione alla XVII Dinastia Nuovo Regno (dal 1620 al 1535 a.C. circa).
Tra le più recenti donazioni ed acquisizioni spicca poi il piccolo complesso del Tempio di Ellesija, donato nel 1966 dall'Egitto per il sostegno fornito nella tutela dei monumenti nubiani.
Il maggiore impatto scenografico è dovuto però soprattutto allo Statuario, progettato dal premio Oscar Dante Ferretti: una magnificente ambientazione espositiva delle grandi sculture lapidee, tra cui la splendida statua in diorite di Re Ramesse II (1279-1213 a.C.), proveniente da Tebe e nota come il ritratto capolavoro del faraone egizio più famoso e più longevo, e la Sfinge in arenaria (1292-1186 a.C.) ritrovata a Karnak.
Un percorso di straordinaria potenza evocativa tra sfingi, sarcofagi, tavole d'offerta, elementi architettonici, che fanno da corona alle statue monumentali dei più importanti faraoni e delle divinità Ptah, Amon, Hathor e Sekhmet.